Si narra che nei vasti Regni del Sud-Est regnasse un sovrano temuto e rispettato: Spyhunter, chiamato “l’Occhio che Tutto Stanava”, poiché nessun intrigo, complotto o cospirazione poteva sfuggire alla sua acutissima mente.
Il suo regno viveva in prosperità, ma una minaccia — più antica del tempo stesso — aleggiava ai confini delle terre dimenticate: l’Arcirovina.
L’Arcirovina non era un luogo qualsiasi: un possedimento mitico, un intreccio di rovine galleggianti, pozze di magia nera e cavità colme di preziose perle nere, oggetti tanto belli quanto pericolosi. Si diceva fossero in grado di alterare il destino di chi le possedeva, ma nessuno era mai tornato per confermare la leggenda.
Spyhunter, uomo saggio ma pragmatico, decise che era giunto il momento di porre fine al mistero. E per una missione così rischiosa, scelse la sua più fidata guerriera: La Pinta, condottiera imbattuta, figlia delle tempeste e terrore delle taverne.
La Pinta non era solo una guerriera formidabile: era anche famosa per la sua logica… creativa.
“Distruggere l’Arcirovina? Niente di più facile”, disse, mentre già preparava l’equipaggiamento (fra cui spiccavano una padella, tre sacchi di noccioline e un manuale su come convincere le rovine a crollare da sole).
Le cronache raccontano che La Pinta arrivò all’Arcirovina dopo un viaggio epico: attraversò il Deserto delle Sconfitte in Sospeso, scalò la Montagna che si Sposta Ogni Martedì e affrontò perfino il Bosco dei Sussurri Fastidiosi, dove ogni albero criticava le sue scelte di vita.
Finalmente giunse alle rovine. Silenziose. Oscure. Minacciose.
Tutto come annunciato… tranne il terribile mostro che avrebbe dovuto custodire il tesoro.
La Pinta si guardò intorno.
Niente. Nessun ruggito. Nessuna ombra sinistra. Solo un cartello sbilenco:
“Torno subito. In bagno.”
Si fermò un attimo, confusa:
«…eh?»
Non sapendo bene cosa fare, decise di cogliere l’occasione. Entrò, raccolse alcune perle nere (solo “per studiarle”, disse poi, anche se nessuno le credette) e preparò un paio di cariche esplosive artigianali — la padella, finalmente, trovò un suo perché.
Quando il custode dell’Arcirovina — una creatura gigantesca e vagamente irritata — tornò dal suo “pit stop”, trovò tutto in aria:
la Pinta già lontana, che salutava allegramente,
l’Arcirovina che collassava su sé stessa,
e le perle nere che rotolavano in tutte le direzioni come biglie impazzite.
La leggenda dice che Spyhunter, sentito il resoconto, sospirò profondamente.
Ma poi rise.
Perché solo La Pinta avrebbe potuto portare a termine una missione così assurda…
e uscirne viva, con un bottino, un sorriso e un nuovo aneddoto da raccontare.
Da allora l’Arcirovina non esiste più, il mostro si è trasferito in una grotta più tranquilla e La Pinta è diventata l’eroina più discussa — e temuta — dei Regni del Sud-Est.
La Leggenda dell’Arcirovina e la Condottiera Distratta e il Sovrano in Ritardo
Moderatore: Moderatori
-
spyhunter
- Novellino
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 02 ago 2012, 10:38
La Leggenda dell’Arcirovina e la Condottiera Distratta e il Sovrano in Ritardo
- Allegati
-
- Screenshot 2025-11-21 alle 12.28.10.png (658.35 KiB) Visto 131 volte