La battaglia della valle
Inviato: 16 ago 2019, 18:25
Quella mattina di metà agosto un esploratore del Sovrano Feudale Robertor appartenente al Clan RUSSIA, stava controllando le terre a Nord Ovest del Castello.
La giornata era calda e afosa, stava seguendo un sentiero sulla collina quando gli parve di sentire voci e rumori oltre la sommità.
Scese da cavallo, lo legò ad un albero e proseguì a piedi per non fare rumore, giunto in cima, nascosto dalla vegetazione vide quello che ogni guerriero temeva di vedere. Nella vallata sottostante, fra vecchie rovine un immane esercito di mostri che preparavano armi e macchine da guerra per attaccare chiunque avessero trovato sul loro cammino.
L'uomo strisciò nell'erba alta tornando sui sui passi, preso il cavallo si lanciò al galoppo verso la città per avvisare il suo Signore.
Lo videro arrivare dagli spalti e suonarono 2 volte il corno per avvisare di aprire le porte per Esploratore in rientro. Il Sovrano Robertor scese in cotile per sapere che notizie portava.
L'uomo trafelato disse ciò che aveva visto, Robertor da quel resoconto comprese che non poteva competere da solo contro la potenza dell'esercito di mostri e mandò immediatamente un messaggero al Capo del Clan OpenFunFun.
I preparativi fervevano ormai da giorni, l'esercito radunato e la decisione fù presa, era ora di partire... era ora di guerra, OpenFunFun e Robertor alla testa delle truppe si avviarono verso il nemico.
Arrivati in cima alla collina da cui si dominava la valle, iniziarono lo schieramento delle forze.. sapevano di avere di fronte un temibile nemico.. ma nessuno, dico nessuno, ebbe il minimo tentennamento, ciascuno era determinato.
Arrivarono da sud-ovest i Mercenari che erano stati assoldati ed iniziarono a schierarsi.. In prima linea l'esercito di fanti e cavalleria, in seconda linea i Mercenari... I due Sovrani fecero un giro di ricognizione per controllare lo schieramento dell'esercito.
Fra i Mercenari spiccavano per forza e coraggio due noti Cavalieri... Giangaleazzo Bocca, Marchese di Roccabruna, noto per le sue gesta di combattente e per le sue sortite notturne nei boschi di platani e Don Chisciotte della Manchia, Grande eroe che aveva combattuto contro giganti dalle lunghe braccia e aveva ceduto lo passo ad una Regina nel sentiero che attaversa la palude, … ma questa è un altra storia.
Ormai era tutto pronto... davanti a loro il nemico... dietro di loro l'inferno.
Ci fu il primo assalto, all'impatto col nemico, i mostri cedettero poco terreno, ma inflissero all'esercito molte perdite....OpenFunFun guidò la carica della Cavalleria infiltrandosi fra le rovine, mentre Robertor, a capo degli arcieri e della fanteria consolidava il terreno conquistato... Giangaleazzo Bocca portava il vessillo dei Mercenari legato alla cintura... un mostro glielo strappò di dosso e fuggì dentro le rovine... Lui si lanciò all'inseguimento dell'infame.. Don Chisciotte della Manchia, visto il gesto, cercò di raggiungere l'amico, ma tre mostri lo attaccarono e lo tennero impegnato...
Al secondo assalto, malgrado molti altri caduti fra gli attaccanti, si crearono dei varchi nelle file dei mostri... OpenFunFun aggirò, con ciò che restava della Cavalleria, le truppe dei mostri verso ovest.. Robertor seguito dai fanti aprì un varco al centro... Don Chisciotte della Manchia aveva abbattuto uno degli assalitori, ma gli altri due lo tenevano ancora impegnato... e Giangaleazzo ancora non tornava...
Col terzo assalto, al grido di “Vittoria o morte” le linee nemiche cedettero, i superstiti in fuga lasciando sul terreno morti e feriti ammucchiati gli uni sugli altri... Don Chisciotte della Manchia aveva abbattuto gli ultimi due mostri a stava per entrare fra le rovine per cercare l'amico... in quel momento Giangaleazzo Bocca, Maechese di Roccabruna, uscì dalle rovine col vessillo in mano e la spada sporca di sangue...
L'esercito acclamava ad alta voce i due Condottieri che li avevano portati alla vittoria... seguirono nelle città dei regni del Clan RUSSIA dieci giorni di festeggiamenti.
Ricordi di un Cavaliere che può dire..... “Quel giorno c'ero anch'io.”
Era sera.. le pietre scure delle Rovine illuminate dalle fiaccole parevano trasudare acqua tanto erano lucide... Il nostro terreno nelle mani del nemico era innanzi a noi..
Un freddo pungente e un'atmosfera ostile ci circondava... Una paura sottile ci attanagliava.. ma nessuno la dava a vedere.. ciascuno con i propri pensieri attendeva il segnale..
Arrivò e all'unisono si sentì il rumore delle spade che in automatico lasciavano le guaine.. Era tutto pronto.. e quando il Cavaliere dinnanzi a me si mosse.. non feci altro che far scattare il mio destriero...
Tutto il resto è storia.. tutto il resto è leggenda.. tutto il resto è sogno...
La giornata era calda e afosa, stava seguendo un sentiero sulla collina quando gli parve di sentire voci e rumori oltre la sommità.
Scese da cavallo, lo legò ad un albero e proseguì a piedi per non fare rumore, giunto in cima, nascosto dalla vegetazione vide quello che ogni guerriero temeva di vedere. Nella vallata sottostante, fra vecchie rovine un immane esercito di mostri che preparavano armi e macchine da guerra per attaccare chiunque avessero trovato sul loro cammino.
L'uomo strisciò nell'erba alta tornando sui sui passi, preso il cavallo si lanciò al galoppo verso la città per avvisare il suo Signore.
Lo videro arrivare dagli spalti e suonarono 2 volte il corno per avvisare di aprire le porte per Esploratore in rientro. Il Sovrano Robertor scese in cotile per sapere che notizie portava.
L'uomo trafelato disse ciò che aveva visto, Robertor da quel resoconto comprese che non poteva competere da solo contro la potenza dell'esercito di mostri e mandò immediatamente un messaggero al Capo del Clan OpenFunFun.
I preparativi fervevano ormai da giorni, l'esercito radunato e la decisione fù presa, era ora di partire... era ora di guerra, OpenFunFun e Robertor alla testa delle truppe si avviarono verso il nemico.
Arrivati in cima alla collina da cui si dominava la valle, iniziarono lo schieramento delle forze.. sapevano di avere di fronte un temibile nemico.. ma nessuno, dico nessuno, ebbe il minimo tentennamento, ciascuno era determinato.
Arrivarono da sud-ovest i Mercenari che erano stati assoldati ed iniziarono a schierarsi.. In prima linea l'esercito di fanti e cavalleria, in seconda linea i Mercenari... I due Sovrani fecero un giro di ricognizione per controllare lo schieramento dell'esercito.
Fra i Mercenari spiccavano per forza e coraggio due noti Cavalieri... Giangaleazzo Bocca, Marchese di Roccabruna, noto per le sue gesta di combattente e per le sue sortite notturne nei boschi di platani e Don Chisciotte della Manchia, Grande eroe che aveva combattuto contro giganti dalle lunghe braccia e aveva ceduto lo passo ad una Regina nel sentiero che attaversa la palude, … ma questa è un altra storia.
Ormai era tutto pronto... davanti a loro il nemico... dietro di loro l'inferno.
Ci fu il primo assalto, all'impatto col nemico, i mostri cedettero poco terreno, ma inflissero all'esercito molte perdite....OpenFunFun guidò la carica della Cavalleria infiltrandosi fra le rovine, mentre Robertor, a capo degli arcieri e della fanteria consolidava il terreno conquistato... Giangaleazzo Bocca portava il vessillo dei Mercenari legato alla cintura... un mostro glielo strappò di dosso e fuggì dentro le rovine... Lui si lanciò all'inseguimento dell'infame.. Don Chisciotte della Manchia, visto il gesto, cercò di raggiungere l'amico, ma tre mostri lo attaccarono e lo tennero impegnato...
Al secondo assalto, malgrado molti altri caduti fra gli attaccanti, si crearono dei varchi nelle file dei mostri... OpenFunFun aggirò, con ciò che restava della Cavalleria, le truppe dei mostri verso ovest.. Robertor seguito dai fanti aprì un varco al centro... Don Chisciotte della Manchia aveva abbattuto uno degli assalitori, ma gli altri due lo tenevano ancora impegnato... e Giangaleazzo ancora non tornava...
Col terzo assalto, al grido di “Vittoria o morte” le linee nemiche cedettero, i superstiti in fuga lasciando sul terreno morti e feriti ammucchiati gli uni sugli altri... Don Chisciotte della Manchia aveva abbattuto gli ultimi due mostri a stava per entrare fra le rovine per cercare l'amico... in quel momento Giangaleazzo Bocca, Maechese di Roccabruna, uscì dalle rovine col vessillo in mano e la spada sporca di sangue...
L'esercito acclamava ad alta voce i due Condottieri che li avevano portati alla vittoria... seguirono nelle città dei regni del Clan RUSSIA dieci giorni di festeggiamenti.
Ricordi di un Cavaliere che può dire..... “Quel giorno c'ero anch'io.”
Era sera.. le pietre scure delle Rovine illuminate dalle fiaccole parevano trasudare acqua tanto erano lucide... Il nostro terreno nelle mani del nemico era innanzi a noi..
Un freddo pungente e un'atmosfera ostile ci circondava... Una paura sottile ci attanagliava.. ma nessuno la dava a vedere.. ciascuno con i propri pensieri attendeva il segnale..
Arrivò e all'unisono si sentì il rumore delle spade che in automatico lasciavano le guaine.. Era tutto pronto.. e quando il Cavaliere dinnanzi a me si mosse.. non feci altro che far scattare il mio destriero...
Tutto il resto è storia.. tutto il resto è leggenda.. tutto il resto è sogno...