Dopo mille peripezie e altrettanti spostamenti, dettati dagli abusi dei prepotenti sovrani antares2022, valegab94 e bia191, insoddisfatti dell'aiuto di un piccolissimo sovrano, volenteroso solo di crescere ed aiutare ad avere la meglio sui sempre più numerosi mostri, arrivai in territori abbandonati di un sovrano caduto in disgrazia, un tale porcospino.
Cercai di mandare missive al decaduto sovrano, che apparentemente aveva limitato le sue attività al minimo, per offrire un aiuto nella pulizia di quegli impervi territori ma senza risposta.
Cercai di organizzarmi con le poche truppe rimaste, nella speranza di poter ricostruire i castelli distrutti dai sopramenzionati avidi sovrani, ingordi nel voler tutto per se, noncuranti della continua crescita delle mostruose rovine. Apparentemente sembrava tutto calmo e pacifico, ma non è tutto oro quel che luccica e dopo pochi giorni arrivarono missive di un sovrano ancor più potente Raul15, che con tono minaccioso intimavano di spostarmi da quei territori.
A corto di pietre nere, non sufficienti nemmeno a pagare i ricercatori nella speranza di poter potenziare i miei eroi, continuai a mandare gli esploratori alla ricerca di risorse e mostri da distruggere. Gli esploratori trovavano sempre pochissime rovine, soprattutto dopo l'arrivo di Caravaggio, in grado di mandare innumerevoli esploratori e di inviare, dopo il ritrovamento, truppe con eroi potentissimi in maniera talmente immediata da sembrare quasi fossa automatizzata da una forza esterna soprannaturale.
Dopo una scambio di missive, capito che era stato mandato dal sovrano Raul e avuto il permesso di rimanere nella zona, arrivò come un lampo a ciel sereno la notizia della scoperta di un'Arcirovina di 7° livello.
Impossibile superarla da solo senza subire ingenti perdite, ma il fedele amico gandalf1968 che poteva dargli un piccolo aiuto, non era rintracciabile.
Decisi dunque di partire immediatamente per impedire l'arrivo del sovrano mostro che avrebbe reso impossibile la conquista di quel fantastico bottino. Partiti gli impavidi, noncuranti della certezza che molti di loro non sarebbero tornati, i minuti sembravano ore, l'obiettivo sembra allontanarsi e le spie mandavano informazioni che la rovina si popolava velocemente.
Il comandante BELLABIONDA che aveva indossato l'armatura più potente e aveva utilizzato tutte le pergamene in suo possesso, ordinò di velocizzare l'andatura ed arrivati sul posto ordinò l'assalto. Più di 21mila perirono in quelle oscure valli, ma sapevano che il loro sacrificio avrebbe permesso di potenziare le future generazioni. Vittoriosi rientrarono per poter festeggiare l'incredibile vittoria insieme alle famiglie e brindare ai valorosi caduti.